mercoledì 5 ottobre 2016

Esami di maturità. Quelle sfide sempre avvincenti tra Fiorenzuola e Lentigione

AIMEN BOUHALI in gol a Colle Val d'Elsa
Perché non giocare in anticipo anche contro il Lentigione? Due partite due successi ottenuti di sabato. Proposta pazzesca ma giustificata per uno come me che è un tradizionalista nato, che vede di malocchio la serie B al sabato e la domenica sacra.
Ma quando vedi vincere il Fiore per due volte di seguito cosa che non accadeva dai tempi del Fiorenzuola dei record di Mantelli in Eccellenza o forse quello di due anni fa in serie D, non capisco più niente.
Giungevano notizi da pelle d'oca dalla Toscana. Cinico e compatto all'inverosimile il Fiorenzuola sbanca Colle Val d'Elsa. Risultato a sorpresa si che messo dietro alla vittoria casalinga sull'Adriese ha permesso di mettere in cascina un bel tesoretto in vista di un trittico davvero impegnativo composta dagli impegni contro: Lentigione, Rovigo e Castelvetro.
Si parte domenica ospitando il Lentigione Calcio 1948, squadrone che ambisce al primo posto in classifica, ex squadra di mister Francesco Salmi, di Simone Pessagno e degli indisponibili di lusso: Mezgour e Napoli. Peccato non averli perché sommati ai tanti ragazzi di Reggio Emilia che quest'anno vestono di Rosso e Nero e ai precedenti nella storia del Fiorenzuola, questa è una sfida proprio da non perdere. Si, potremmo definirlo derby.
Domenica scorsa mister Salmi (nella foto a destra), il T.m. Baldrighi e l'allenatore in seconda Emilio Tonoli erano al "Volante Levantini" di Lentigione per assistere alla sfida dei nostri prossimi avversari contro la Rignanese. Tre a due per i reggiani con la tripletta dell'intramontabile Miftah.
Nell'ultimo impegno l'allenatore Gianluca Zattarin ha schierato il tridente delle meraviglie composto dal falco magrebino, dall'ex Pro Piacenza Bignotti e da Marijanovic. Proprio quest'ultimo è stato a un passo dal vestire da settembre la maglia del Fiorenzuola. L'attaccante sloveno classe 1987 invece ha virato all'ultimo assieme al procuratore Valentincic per la firma con il Lentigione rimasto orfano di bomber Rocco e in Valdarda è finito Ceccarelli.
Tante le attrazioni di questo Lentigione passato ai colori bianco-rossi del Main Sponsor Immergas. Difesa: c'è Rieti che conosciamo bene per i suoi trascorsi al Pro Piacenza di Franzini, Alberto Galluppo, Andrea Longhi ex Salsomaggiore. Il difensore parmigiano classe 1991 è stato compagno di squadra del nostro Guglieri in quel Carpenedolo della sfida da ultima spiaggia contro il Fiorenzuola di Viali. Partita memorabile con Gherardi a bordo campo, vinta per una rete a zero dai Rossoneri valdardesi con gol di Visioli. Centrocampo sorretto da un elemento di tale pregio che non ha bisogno di presentazioni: l'ex Parma Filippo Savi.
11 gol fatti dalla creatura di patron Romano Amadei contro i 3 dei ragazzini di Salmi che sono in vantaggio sulle reti incassate. Sono solo 4 contro le 6 incassate dall'estremo difensore ligure Giacomo Nava.
Questa sarà già la terza volta che affronteremo il Lenz. In amichevole e Coppa Italia ...tutte sconfitte di misura per noi. I precedenti storici invece ci sorridono. Negli impegni di campionato al Comunale abbiamo sempre vinto sfide bellissime ad alta tensione con bomber Luca Franchi sempre risolutore (101 gol con la maglia del Fiorenzuola). Domenica Luca non ci sarà e anche se sfavoriti e più inesperti siamo certi che Salmi e i suoi ragazzini motivati escogiteranno qualcosa, daranno tutto per ottenere un grande risultato davanti ad una bella cornice di pubblico.
ALE' FIORE!
FORZA RAGAZZI..CARICA!
FORZA US FIORENZUOLA CALCIO!


La via Emilia di Romano Amadei, Brescello, Modena, Lentigione e… il Parma: “Una frazione contro una provincia intera. Mesi fa mi proposero di acquistare i crociati”
di Antonio Boellis  - 20 ottobre 2015
  SPORTPARMA.COM
Cinquant’anni sulla via Emilia da imprenditore di successo, quaranta nel mondo del calcio con risultati eclatanti. La storia di Romano Amadei (il signor Immergas), patron del Lentigione, sembra uscire da un libro di favole, scritto dalle abili mani di uno scrittore di provincia che esalta le imprese partite dal basso, quelle che fanno sognare tutti. Storie da tramandare e diffondere, soprattutto in tempi di crisi e depressioni varie. Amadei è un uomo partito da zero che in cinquanta anni ha costruito un impero. Un imprenditore passionale, genuino, intelligente e intraprendente, con un grande senso di appartenenza a quel territorio che lo ha cresciuto (è nato e vive a Sorbolo), lanciato e consacrato. Prima la favola Brescello (anni ’80) che arrivò ad un millimetro dallo storico traguardo della serie B, poi il Modena riportato in A dopo quasi 40 anni di astinenza (un “amore” finito male) e ora il Lentigione (dall’Eccellenza alla Serie D). Un legame indissolubile con Doriano Tosi, attuale ds del Lentigione (terza forza del campionato), anche se la storia è segnata da divorzi e ricongiungimenti. Una storia parmigiana, o meglio, parmense. Una storia di provincia che brilla come l’oro colato, perché ovunque sia stato Amadei ha sempre scritto pagine indelebili. Domenica pomeriggio a Brescello arriva il Parma del “pupillo” Apolloni: vincere sarebbe un altro sogno che diventa realtà. Nulla è impossibile contro quella che corazzata che in primavera sarebbe potuta diventare una creatura firmata Amadei. Ma questa è un’altra storia…Buongiorno presidente, la partita di domenica si avvicina. Ha fatto un fioretto o qualcosa del genere per provare a battere il Parma?
“Buongiorno. Nessun fioretto o cose simili. Spero solo che il Parma non faccia il Parma, come ho visto in alcune partite, non certo nelle ultime due contro Forlì e Ribelle. Il Parma è una squadra di categoria superiore che deve vincere il campionato a tutti i costi. Per noi tutte le partite sono difficili, figuriamoci quella contro il Parma, perché non dimentichiamoci che il Lentigione è una neo promossa”.Al di là delle frasi di rito, quante possibilità avete di fare uno sgambetto al Parma?
“In campo saremo undici contro undici. Vediamo come andrà a finire. Ogni partita ha una sua storia. Sono convinto che possiamo fare qualcosa, ma servirà un po’ di fortuna, oltre alla prestazione perfetta. L’importante è non prendere gol subito perché questo ci consentirebbe di tenere aperta la partita. Segnare al Parma non è facile. Alla fine a noi potrebbe andare bene anche un pareggio”.Lentigione-Parma è un derby territoriale o personale?
“Lo chiamano derby ma è esagerato come termine. Si sfidano una provincia contro una frazione. Io sono di Parma ed è chiaro che per me non è una partita come le altre. Mi auguro sia una festa di sport”.
Prima il Brescello, poi il Modena e ora il Lentigione. Non ha mai pensato di comprare il Parma?
“Ci fu qualcosina in primavera, quando una cordata interessata a rilevare il club e salvarlo dal fallimento mi chiese la disponibilità Risposi di no, troppi debiti e aspettative, e poi ho una certa età. Sono contento che la gente ricordi ancora l’avventuta di Brescello, fi una storia fantastica. A Modena, invece, ci sono andato per Tosi e penso di aver fatto bene, anche se alla fine diventai il capo espiatorio di una situazione non felice. Ho pagato i cattivi rapporti con gli ultras; l’ho lasciato dove l’ho trovato, cioè in serie B, ma ho pagato tutti i debiti, quindi ho la coscienza apposto”.
Si sente tradito da Apolloni, l’allenatore che lei aveva lanciato a Modena e che insieme all’amico
Tosi avevate deciso di portare a Lentigione?
“Apolloni allenatore del Modena fu una mia intuizione, fece una bella stagione centrando una salvezza difficile. E’ una brava persona, c’era un accordo sulla parola per allenare il Lentigione, poi la chiamata del Parma ha cambiato tutte le carte in tavola. Il Parma è il Parma, non si può dire di no. E’ stata una scelta che non mi è piaciuta, ma ne ho preso atto. Nessun problema”.Immergas-Lentigione, un legame indissolubile, ma anche un esempio di integrazione territoriale tra industria e sport. Un modello che funziona e che potrebbe e dovrebbe essere preso d’esempio in tutta Italia?
“Sono partito dal niente, oggi siamo un’azienda tra le più importanti d’Italia. Brescello e Lentigione sono due storie simili, sono intervenuto per salvare due società che rischiavano la chiusura. Un azienda di successo non può dire non mi interessa qualcosa come il calcio. Lo sport è la collettività, ma anche socialità e educazione. Per me è un dovere. E mi fa vivere in un ambiente giovane e sportivo”.
Romano Amadei, una vita di passione per il lavoro e il calcio

SALMI e AMADEI festeggiano assieme il ritorno in serie D del Lentigione. Primavera del 2015